RECENSIONE di Elena Torre

Lessico ricercato, scrittura barocca e competenza gastronomica danno il ‘la’ all’interessante raccolta degli autori finalisti del premio Pholobiblon concorso letterario per racconti di ambientazione medievale voluto dall’Associazione Culturale Italia Medievale (ACIM). Lussureggianti tavole imbandite, piatti gustosi e ricercati, abiti sfarzosi e modi cortigiani per il racconto di apertura di Loredana Limone ne Il pranzo del Dux Mediolani. Vanes Fortini ci porta nella splendida Vallombrosa e con un racconto boccaccesco narra la paradossale storia di un monaco, Felicetto, che per un drammatico malinteso viene adorato come un santo. Sacro e profano si mescolano in una vicenda che fa sorridere il lettore e al tempo stesso lo rende partecipe della sua triste sorte. Cristina Sottocorno riprende un tema molto frequentato, ma non per questo banale, caro agli scrittori che amano il Medioevo: l’amore impossibile. Nel suo Il Pozzo narra il tragico destino della giovane Domitilla che preferisce rinunciare ai propri beni pur di non sottostare all’imposizione di un matrimonio di interesse. La psicologa veneziana Fiorella Borin affronta il tema del viaggio, quello di un giovane principe che decide di esplorare le terre del padre fino a sconfinare e giungere ad un castello distrutto dalle invasioni turche e dalla peste. Disperata e lacerante è la narrazione dei pochi superstiti che il principe incontra. E non poteva certo mancare un racconto dedicato ad una delle agiografie più lette, quella di San Francesco. Il bolognese Mauro Ursino nel suo Frate Francesco e Frate Leone ci svela la grande profondità di spirito e serena disposizione d’animo e l’umanità di uno dei santi e degli uomini più amati in tutti i tempi. In ogni racconto la veridicità, l’attenzione ai particolari, la cura dei dettagli del vivere quotidiano che ci restituiscono immagini, profumi, suggestioni ed eventi di un tempo lontano, ma così presente nell’immaginario collettivo.

Elena Torre

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